IL COPIONE VI° PUNTATA : "Polipino e i Seregnesi"

20 Febbraio 2003 Arcoplex Seregno

Squadra : C2 Maschile
Allenatore : Pino Poli

Dopo più di 20 anni sono tornato la scorsa Domenica nel mitico palazzetto Aldo Moro di Desio, dove giocai tutte le categorie giovanili, per l’incontro del nostro noto oriundo italo-bosniaco Davidino, ed ora, Seregno nello stesso palazzetto e per la stessa squadra, dove giocai la mia ultima partita.

A parte i sentimentalismi, ( sigh) ritrovo ora la squadra prima in classifica del girone A della C2, quasi a sorpresa. Pino mi dice che erano partiti con l’intento di salvarsi, ora hanno addirittura la possibilità di qualificarsi per i playoff per la C1. Da segnalare la crescente "fama" del suo coach, che con un roster di certo non famosissimo, viaggia in posizioni alte. Addirittura aperto un forum per i fun di Polipino su di un noto sito di basket…….

La squadra è composta da 9 senior, 2 U20 di un certo spessore, ed a complemento i rimanenti U20 e Juniores, che di volta in volta completano la rosa. Sostanzialmente è una squadra mediamente alta, anche se non hanno un vero e proprio numero 5. In allenamento mi impressionanoun numero 4 magro e molto agile e i possibili due play, rapidi, atletici e anche di un certo peso. Pino mi parla anche di un ’84 che ritiene con discrete possibilità future.

Il Seregno, si allena tre volte la settimana per 1 ora e 30’. L’allenamento del Lunedì è basato su 45’ di condizionamento sulla tenuta atletica + tecnica, il mercoledì e Giovedì, sempre 45’ di condizionamento iniziale, basato però sulla resistenza alla velocità, seguito da esercizi di situazioni di gioco.

Contro la uomo, giocano passing game, variabile, secondo alcune regole, in funzione degli aggiustamenti e reazioni difensive. Pino mi dice che difficilmente ha adottato schemi precisi di gioco, anche nel femminile, che ritiene troppo prevedibili da parte di difese con esperienza e furbizia. Contro la zona, si affida sempre al tiro da fuori, alternato a 1vs1 sui ribaltamenti, affidandosi all’intelligenza dei suoi giocatori piuttosto che a rigidi schemi, comunque attacca pari zona dispari e viceversa.

Una squadra senza numero 5, ma con una altezza medio alta gli permette di giocare tranquillamente 5 fuori, o con un pivot basso, approfittando di eventuali miss match e magari portando i lenti centri avversari, fuori area. Anche in difesa, può alternare cambi sistematici, non avendo particolari differenza di altezza, a help n’ recouver, specialmente sui pick n’ roll play pivot. Il tutto, adattandolo di volta in volta, in funzione delle caratteristiche peculiari della squadra che affronterà nel week end.

Inizia la fase di condizionamento : NDR : Pino chiede forte anticipo sulle guardie, chiede di ricevere palla in posizione pericolosa e non a "80 metri da canestro" ( come dice lui ), cura con attenzione l’angolo di blocco, studiando le diverse soluzioni per chi usufruisce del blocco stesso. Io avrei anche rivisto il movimento di dai e segui, dove solo saltuariamente chi consegna la palla, esegue un giro su piede perno esterno, tagliando fuori la difesa al momento di consegnare palla.   5’ pausa per bere ( e mezza siga divisa tra coach e copione ) Alcune regole richieste : Pino chiede un taglio in dai e vai se difesa è in ritardo, se difesa è in forte anticipo, dai e blocca per esempio. Si provano inoltre le due situazioni di 3 vs 3 sopra riportate.   Si chiude l’allenamento rubando 10 minuti al custode del palazzetto,in classico stile "Ferrari".   Note finali :
Potendo lavorare tutto l’anno, con tre allenamenti settimanali, in effetti, si può organizzare un passing game efficace e tutt’altro che confusionario. Pino lavora su situazioni progressive e grazie anche all’intelligenza e costanza dei giocatori, ha messo in piedi un buon gioco di squadra. Non facile, bravo il coach.

Da segnalare :
Pur non interrompendo più del necessario un certo ritmo di allenamento, cura molto le differenti soluzioni di attacco, le variabili, sempre in funzione degli adattamenti della difesa, chiedendo al giocatore di ragionare per trovare la soluzione più semplice e più conveniente ( lavoro duro che paga alla distanza )
 

Altro :
E’ il primo coach che vedo che snobba lunghi esercizi di tiro, specialmente l’ultimo allenamento prima della partita. A parte il fatto che gioca due giorni dopo l’ultimo allenamento, mi chiarisce che non predilige esercizi che non ricopino situazioni reali di gioco, pertanto esercizi di tiro senza difesa e non sotto sforzo li ritiene non assolutamente necessari, pertanto non ne fa abuso.

Altro :
Hanno appena montato tabelle e canestri nuovi in Via Carroccio. Sono molto rigidi.
Pino chiede ai suoi giocatori di schiacciare e/o appendersi un po’ ai canestri per "ammorbidirli".
Trucco imparato da De Tisi, quando assiste agli allenamenti della "moglie" ( eh eh eh eh )

Forse ho scoperto un po’ troppi "trucchi di polipino", ma mi sembrava molto interessante sviluppare la filosofia e l’impostazione e non solo gli esercizi di un allenamento.

Al massimo mi prenderò un vadaviaelcù in classico stile Poli…..
Attenzione : stò recuperando alla grande il tempo perso, se mi vedete con una motosega dietro la vostra panca. . . . . . PREOCCUPATEVI !
Ciao Imbecilli, fate tesoro dei miei girovagare.

Mexico