La mamma degli imbecilli è
sempre incinta. Ed il padre?
A torto o a ragione, questi ragazzi (ma è ancora giusto chiamarli ragazzi, visto che ormai hanno sfondato o stanno per sfondare il muro dei 40 anni?) mi considerano un po' il loro padre. La cosa mi inorgoglisce. Ma voglio e devo senza mezzi termini trovare un confine, una netta distizione. Posso essere genitore. Ma non posso essere definito parte del gruppo degli imbecilli. No, non è il solito atteggiamento snob, che mi hanno sempre accusato di tenere. E' una pura constatazione. Si, lo ammetto, io ho creato il tutto, involontariamente. Io ho la responsabilità di aver messo in contatto queste persone così simili e così diverse. Io allenavo ad Arcore, qualcuno allenava a Sesto, mio fratello neanche allenava. Poi ho attivato involontariamente la terza legge della termodinamica nelle relazioni tra queste persone. E nulla è più stato come prima. Quindi ho creato. Ma non sono e non sono stato complice. Al massimo mi si puo' condannare per un delitto colposo. Oggi sono una persona pulita. Non ho niente a che fare con loro. Completamente disintossicato. Non alleno più. Non vedo una partita di basket femminile da cinque anni. Sono addirittura emigrato in un altro stato per sottolineare il mio attuale stato di incontaminazione. Pero' un dubbio mi tormenta. Come faccio ad essere allo stesso tempo padre e fratello di almeno uno degli imbecilli? Massimo Giunco
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Gli Imbecilli di oggi e di ieri