Le donna degli imbecilli
Questo è indubbiamente
uno degli argomenti più delicati e allo stesso tempo importanti
per capire la filosofia di vita "imbecille", il punto focale per definire
chi veramente può fregiarsi di tale titolo, la spartiacque tra imbecilli
convinti e millantatori di poco conto, avventurieri in cerca di qualche
periodo di svago e notorietà all’interno del mondo "imbecille" pronti
a rientrare nei ranghi alla prima occasione. Diffidare di questi soggetti,
in quanto pericolosi per la sopravvivenza stessa dell’imbecillità
e soprattutto poco affidabili dal punto di vista umano, le cosiddette banderuole
che un movimento filosofico quale è il nostro deve combattere strenuamente.
E il miglior modo di smascherare
questi individui subdoli è quando nella loro vita entrano in contatto
con una presenza femminile. Intendiamoci il frequentare il gentil sesso
non è cosa da disprezzare, l’importante è non restarne succubi
fino rinnegare le proprie idee e, quel che è peggio le proprie amicizie.
Va bene che un pelo... tira più di un carro di buoi, come già
espresso in altro momento, ma a tutto c’è un limite. La donna in
questione generalmente racchiude in sé tutte le qualità peggiori
che si possono chiedere al sesso femminile: possessiva, gelosa, soprattutto
degli amici del malcapitato, generalmente misantropa, di non eccelsa cultura,
non serve per i suoi scopi, in cerca di sistemazione definitiva, salvo
poi lasciare in braghe di tela il "nostro" caduto nella sua rete non appena
si ritrova un’occasione migliore tra le mani, per non dire, scusate la
durezza dell’espressione, tra le cosce. Il vero "imbecille , o per meglio
dire convinto, non si lascerà distrarre o abbindolare da simili
personaggi, vivrà le sue storie affettive serenamente, gestendo
con saggezza i suoi spazi a disposizione, trovando un equilibrio tra intimità
e vita sociale probabilmente irripetibile per qualunque altro essere umano
non baciato da questa condizione. Purtroppo però non sono rari i
casi che imbecilli sé dicenti si siano prostituiti alla causa femminile,
rinnegando il proprio mondo fino a scomparire dalla scena pubblica adducendo
di aver trovato quell’equilibrio esistenziale, e raggiunto quella maturità
che andavano ricercando. Poveri illusi, ne riparleremo fra dieci anni o
più quando vedremo la fine che tali soggetti avranno fatto, circondato
da pargoletti urlanti o più probabilmente attaccati a una bottiglia
per cercare di dimenticare la propria misera condizione, sedotti e abbandonati
da avventuriere da quattro soldi. Dal canto nostro ,noi imbecilli convinti,
tiriamo avanti imperterriti con le nostre idee, con i nostri fidanzamenti
unilaterali di cui andiamo fieri, salvo cadere in periodiche depressioni,
convinti che prima o poi la storia, il mondo ci renderà giustizia,
e ci permetterà di materializzare quei sogni, o meglio costruzioni
mentali, che hanno affollato la nostra mente sin dall’infanzia, e che sin
da allora ci hanno dato una ragione di speranza e di fiducia nella giungla
del vivere quotidiano.
Non mostrarti agli altri quando
sei ferito o sarai colpito a morte (Francesco Di Giacomo)
Abelardo Norchis
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