LA COPPA SPENGLER (fasti, splendori e nefandezze)

Signore e Signore, amici, semplici conoscenti e simpatizzanti, l'incombenza che mi accingo ad espletare è per me un grande onore (anche se è un obbligo per essere uno dei soci fondatori ed il partecipante con il maggior numero di vittorie ottenute). Per me ParlarVi della Spengler è come chiedere a Dante di spiegare la Divina Commedia o al Manzoni di spiegare il perché dei Promessi Sposi (non potevano farlo loro invece di quei pirla tipo il De Sanctis che alle superiori ci hanno fatto due palle con le loro strambe teorie..), questo torneo è una parte di noi zoccolo duro imbecille al quale non rinunciamo ormai da 15 anni nemmeno se nevicasse, dovessimo andare alle Maldive o avessimo un appuntamento con Carol (Alt, non Woijtila). Questa tradizione del 26 dicembre è ormai parte integrante di noi, è come il Natale, la Pasqua o il compleanno: volenti o nolenti s'ha da fare.
 
 

  1. Le Origini

  2. Narra la leggenda, o meglio, nel lontano luglio del 1986 gran parte del nucleo storico imbecille si organizzava per le ferie (estive ovviamente). Dopo lunghe meditazioni e trattative la decisione fu di andare nella residenza estiva di Ascea Marina (SA) dell’amico Vailati, gli equipaggi vennero così formati (tipo Wacky Race): Gianni, Fax Paolo, Walter, Marco Vailati, sua sorella Laura, Giuliana Piccolo con 2 auto e i suppellettili, Giancarlo in treno per i cavoli suoi, Ezio e Ciccio con un altro treno perché decisero di passare per Perugia per vedere gli Europei Junior femminili.

    Ora vi chiederete: che c'entra con la Spengler? C'entra per il semplice fatto che essendo in compagnia ed al momento di decidere quali fossero i giochi da portare al mare, oltre al pallone, l'ochetta, le formine, le biglie per la pista di sabbia a Ciccio venne in mente anche il Subbuteo. Ovviamente essendoci continua competizione nel gruppo (tenete conto che ad ogni piccola asperità della passeggiata serale qualcuno si involava per vincere il GPM (Gran Premio della Montagna per i non esperti di ciclismo) eravamo già consci che avremo fatto dei tornei di qualunque cosa, erano stati quindi ipotizzati i tornei di Tennis, Scopa d'assi, biglie coi ciclistini, qualc'osa d'altro che ora non ricordo, ed il Subbuteo era il giusto completamento del Superprestige.

    Apro solo una breve parentesi per ricordare come a me ed a Ciccio in quel di Perugia successe di tutto (Autobus che si dirottavano da soli, riso in bianco 5000 lire, colica renale e partenza la sera stessa per Terontola in autostop per vedere la finale andata ai supplementari con relativa odissea intorno al Trasimeno che sarà oggetto di futura ricostruzione, Ciccio che dice: noi siamo messi male ma pensa a farsi l'autostrada cosa può succedere? Risultato incidente dopo Roma degli altri 6) e soprattutto ebbi la folgorazione sulla via di Damasco: il nome della mia squadra di Subbuteo!!! Conobbi seduta sugli spalti all'intervallo di una partita tale Svetlana Sinkova, giocatrice dell'allora URSS, facemmo subito una strana amicizia fatta di gesti ed incomprensioni, morale me ne sono innamorato in 10 minuti netti (poi ci scrivemmo per un po, andò a giocare a Linz ma non ci vedemmo più, solo Arduccio alias Aldo Corno allenatore della nazionale italiana e capo di Ciccio in Comense sapeva dove fosse finita) e da allora la mia squadra per ogni competizione divenne l'URSS, nome con la quali vinsi il torneo dimostrativo (notturno dalla 1.00 alle 3.00) di Ascea.

    Come detto la buffa storia di quelle ferie sarà oggetto di altre pagine (ricordo solo il torneo di Tennis da me vinto perché Marco fu colto da dissenteria acuta durante la finale, Paolo Fax che rischia di volare dal secondo piano lanciatovi da Walter per avere sbagliato a tirare una carta a scopa, Ciccio imbriaco che ululava alla luna rischiando la cacciata al primo giorno, i salti di Marco dal letto a castello sul lettone mio e di Gianni, Walter che leggeva a me e a Ciccio la gazzetta alle 9.30 di mattina rischiando la vita e i turni cucina di me e Ciccio (facevamo dell'ottimo prosciutto e melone e il pollo arrosto della rosticceria) barattati dopo poco con le pulizie di casa, l'inguardabilità delle donne che si salvavano fino ai 14 anni e dopo i 45 nel mezzo lo zero assoluto) questa era solo la nascita del primo torneo di Subbuteo (come visto, giocato di notte oppure sulla spiaggia, ebbene si anche questo abbiamo fatto) vicino come filosofia alle prime olimpiadi dell'era moderna di Atene 1896: il trionfo del dilettantismo!!!!!
     
     

  3. Gli inizi

  4. Il Natale per alcuni degli imbecilli ha da anni un rituale ben preciso. A) Scambio dei regali 2 o 3 gg prima. Qualcuno li apre, altri li mettono sotto l'albero e come 4-5enni li scartano alla mattina di Natale vanificando le stronzate scelte con cura per gli amici. B) Pasto in famiglia C) Se non si viene cacciati prima verso le 16-17 tutti a casa di Ciccio per la partita a carte oppure i Queens (se non sapete cosa sono i Queens leggetevi alcuni libri di Tennis) D) 26 dicembre Spengler E) Liberi.

    Ovviamente i punti C e D sono stati perfezionati a partire dal 1986. Come descritto si era messo in moto il meccanismo del Subbuteo ed aveva avuto successo (a parte le croniche accompagnate e zappate di Ciccio oggetti di insulti e "non gioco + se continua così"), tanto è vero che prima del fatidico Natale '86 all'allora ASCOT BAR di Arcore (luogo dei nostri incontri in quanto Ciccio allenava lì ed era logicamente comodo per lui) una sera decidemmo che il torneo di Subbuteo s'avea da fare. Mancava ovviamente un nome degno di tale manifestazione. Essendo tutti noi cultori della Televisione Svizzera Italiana non poteva che venire in mente, visto il giorno in cui avremmo giocato, la mitica Coppa Spengler di hockey su ghiaccio che si gioca da anni a Davos (CH, Confederazione Helvetica, non Chieti) e che dal 26 dicembre al 1 gennaio allietava i nostri pomeriggi. Il nome ebbe il giusto successo e decidemmo che ognuno doveva avere una nazione a cui legarsi per la vita. Così fu.

    La prima edizione si svolse ovviamente a casa di Ciccio, facemmo i Queens il pomeriggio di Natale (una specie di Warm-up) e la prima edizione ufficiale partì il giorno dopo. Un solo campo, di + era impossibile nella casa di Ciccio, inginocchiati per terra, c'era un tappeto che salvaguardava le ginocchia, il divano letto dove Ciccio dorme venne esautorato con grave dispiaceri degli stipiti della porta (hanno ancora il segno), quando ci si alzava la mitica "zanzara" (uno strano vetusto lampadario in vetro che deve essere stato concepito da un soffiatore veneziano imbriaco quando ancora le vetrerie erano a Venezia e non ancora trasferite sulle isole di Burano o Murano) era ed è tuttora ad alto rischio di capocciata ed il tutto avveniva in 3 metri per 2.5 cioè le dimensioni della stanza. Alla prima edizione parteciparono: La Danimarca (Ciccio - paese ospitante e non si poteva lasciarlo fuori), L'Urss (Ezio, io no?), La Scozia (Fassina Stefano - primo gemello), La Bulgaria (Paolo Fassina - secondo gemello), Il Brasile (Gianni), Il Mexico (Paolo Gavazzi, il subbuteo bailado), la Germania (Marco Giunco [E' tutto assolutamente falso ma così è molto più bello -N.D.R.-]) e l'Olanda (Giancarlo) che vinse quella prima pioneristica edizione. Comunque da quel giorno cominciammo a capire cosa provano le sardine nella loro scatoletta. La cosa più eclatante fu che Scozia, Bulgaria, Danimarca e Germania si presentarono con la maglietta della loro nazione in una perfetta simbiosi. L'URSS no, eravamo troppo poveri…. Si decise inoltre che chi vinceva aveva il diritto di tenere per un anno l’ambita coppa (bruttina anzichenò ma con un grande valore affettivo) che sarebbe divenuta di proprietà di chi avesse vinto il trofeo per 3 anni non consecutivi. Avevamo partorito il mostro.
     

  5. Gli sviluppi

  6. L’idea ovviamente venne ripetuta l’anno successivo e tutti gli anni a venire, per l’albo d’oro lo potrete leggere alla fine, in queste righe mi preme riepilogare gli episodi più eclatanti in ordine di apparizione: A) per la 3° edizione si va a casa Ezio, la Celestina (mia mamma), lavora 2 giorni per spostare i mobili, il letto, pulire per terra e piazzare i campi, l’URSS campione in carica si presenta molto agguerrita e con i favori del pronostico come squadra di casa (+ casa di così), i ragazzi sovietici perdono la finale ai rigori con la Scozia, la Celestina mi insulta per 2 giorni e a letto senza cena. B) nella stessa edizione l’arbitro olandese (Giancarlo) fischia un rigore contro la Danimarca (Ciccio) in pieno recupero, lo zappatore si incazza come una bestia e i suoi omini volano meglio di Patrik de Gayardon in giro per la stanza, l’ultimo viene ritrovato dopo 2 anni terrorizzato tra la gamba dell’armadio e lo stipite che implora pietà e chiede se la guerra è finita. C) A Finlandia 90 abbiamo a disposizione una gran bella casa (ex fidanzata di Paolo, la Finlandia appunto), i danesi vengono sbeffeggiati e ueggiati dal pubblico per il loro gioco antisportivo, il coach danese nella sua debordante maglietta rossa decide che contro Stefano Fascina non può giocare con quel clima ed impone le porte chiuse e la presenza di un ineffabile arbitro russo. Viene accontentato e perde 2-0 con il pubblico che inveisce fuori dalla porta. D) Il coach russo Ezii Parisatowsky l’anno seguente perde in semifinale e chiude gli ometti nel frigo simulando un improbabile Siberia. E) In Cameroun (Ascot Bar) i soliti danesi contestano una decisione arbitrale, strappano il campo e se ne vanno tra il pubblico ululante dicendo: il campo l’ho portato io, questo è un complotto contro di noi.., tutti gli omini allibiti finiscono per le terre a lastricare l’Ascot. F) L’Eire sta facendo 0-0 con il derelitto Egitto, siamo nel recupero, il coach irlandese molla il portiere anche se il pallone è nella sua area e deve tirare l’Egitto in quanto non ci sono avversari nel raggio di chilometri. Il coach Egiziano tira un omino a caso dalla sua area, colpisce il pallone e segna il gol più allucinante della storia. O’Penn piange. G) Il Cameroun fa un’intera partita in 9, non si era accorto di avere solo 8 uomini di movimento + il portiere, il Coach irlandese ride ancora adesso quando se lo ricorda.

    La Splenger man mano che gli anni passavano si ingrossava sempre di più ed erano sempre più gli imbecilli + o – famosi che venivano coinvolti, si arrivò ad edizioni con 32 giocatori: un vero girone infernale. Non contenti della Spengler fiorirono alcune coppe di contorno quali la Coppa Trabahadores (I° Maggio), la Trapahadores (I° Novembre) e la St. Honoree Cup (in estate a Onore, nel bergamasco) che però non ebbero successo, anzi le coppe vennero poi riciclate per fare la Spengler 2, 3 e 4 (se non si prendevano "in prestito" da qualche sede sportiva per risparmiare sui costi.

    Bisogna però ammettere che il vero dramma esistenziale avvenne nel 1992 con la disgregazione dell’URSS, Parisatowsky perse la sua identità ed ebbe un triste sdoppiamento di personalità, diventò nell’ordine CSI, Russia, Ucraina e Rossija (con in più Shevchenko in prestito), questo però non impedì ai "ragazzi" di beccare in 3 anni la Spengler 2 ed in 4 la Spengler 3.
     
     

  7. I protagonisti e i loro perchè
Chiediamo venia ma non ci ricordiamo più cosa fecero Gigi Scotti (allenatore), Alessandra Bosio (giocatrice) e Riccardo Bottura (arbitro A).
  1. L’albo d’oro

 
  Questa è parte della nostra storia, chi vuol esser lieto lieto sia, abbiamo vissuto dei divertenti 26 dicembre, ci siamo salvati dai parenti rompicoglioni, ognuno di noi ha motivi perché ha vinto o perché ha perso (io quasi sempre per colpa delle donne), il Brasile per colpa di una coppia di tette, la Danimarca perché è un complotto, i Fax per colpa degli arbitri, ma se non fosse così che imbecilli saremmo…..