Capitolo 1: Essere Imbecilli e andarne fieri.
La prima domanda che ci viene
fatta è: come si fa a diventare imbecilli?
La risposta è semplicissima
basta guardarsi intorno, osservare con cura il comportamento di quelli
che ci circondano, accendere la televisione, spegnere la televisione, leggere
un libro, rileggerlo, posarlo ed infine ritagliare da tutte le pagine dello
stesso le parole che cominciano per 'C'. Fare il tutto in un'oziosa giornata
di dicembre e solo perchè Mannis vi ha chiesto di prestargli quel
Libro e voi gli avete risposto, 'Piuttosto me lo mangio'. Andate a dormire
con aria soddisfatta tanto da sentirsi... Imbecilli.
Il primo requisito deve essere
l'edonismo infantile più sfacciato. Ci si deve piacere qualsiasi
cosa si faccia e se qualcuno per caso vi dice: "Ma cosa diavolo state facendo",
voi gli dovete rispondere, "Perchè tu non lo fai?", e se l'altro
vi guarda stupiti mentre state litigando con Mannis perchè vi ha
rubato una figurina che avete quintupla dovete semplicemente rispondergli,
"Cicca cicca bum bum", e poi strappare tutte e cinque le copie di quella
figurina e anche quelle che avete attaccato sui due album che custodite
gelosamente e poi non parlare più con Mannis per almeno 9 giornate
lavorative , mentre Giunco , che nel frattempo ha raccolto la figu' che
voi avete strappato e sta cercando di ricostruirla perchè a lui
manca, vi dice "Crescere mai!", o qualcosa di simile.
In fin dei conti il comandamento
principale di una delle religioni più diffuse del globo recita più
o meno così: "...ama il prossimo tuo come te stesso". Di conseguenza
voi siete a posto per metà, vi amate in maniera sfacciata. Condizione
strettamente necessaria per amare il prossimo. Che poi voi il prossimo
lo amiate solo ed esclusivamente quando ciò vi porta dei grossi
vantaggi è un altro paio di maniche. Chi è senza peccato
scagli la prima pietra, ahia Ciccio piantala di tirare sassi!
Il secondo requisito è
l'agonismo assoluto. Chi vi scrive quando gioca a rubamazzetto con
il nipote di 5 anni bara spudoratamente perchè odia perdere. E se
per caso perde è chiaro che lo ha fatto apposta per non turbare
la crescita del nipote "...che ha già perso tante volte mica mi
diventerà un perdente.".
E' ovvio che qualsiasi incontro
tra due Imbecilli D.O.C. diventa uno scontro epocale. Si comincia a piangere
e a campare scuse due mesi prima, e si smette solo un lustro dopo. Durante
il confronto è lecito qualsiasi mezzuccio pur di vincere e se si
perde è comunque colpa di chiunque altro tranne che voi. Se si vince
si è bravi, se si perde la colpa è della squadra che manca
di talento, chi l'allenava prima di voi non capiva niente, avete dovuto
cominciare da zero, "...e poi il talento mica si inventa o c'è o
non c'è, ma al ritorno, se gli arbitri arbitrano come dio comanda
gliene do trenta, oppure perdo apposta solo per umiliarlo di più".
Se siete Mannis le scuse non
servono, lo fate e basta "...e poi Romanato non c'era".
Se siete Ciccio avevate digerito
male e comunque gli altri avrebbero fatto peggio.
Se siete Paolo "...oddio l'arbitro,
a senso unico....però sono il più bello"
Se siete Giunco "...se cade
un meteorite mi colpisce, ma quando allenerò una squadra di orfani,
comunque le mie sono molto più carine"
Se siete Stefano "...le ho
provate tutte, ma proprio tutte ma ho il consiglio di zona e devo andar
via subito"
Se siete Mattia non vi capita
perchè voi siete il Basket e comunque è colpa dell'allenatore
e se allenate voi di quello avversario.
Se siete Barbieri "...sti
dirigenti pezzi di m..., bastardi, rott..., cornuti, deficienti..."
Se siete Luisari è
colpa di Giunco che porta sfiga
Se siete Gianluca Piccolo
è colpa di Sanfilippo
Se siete Sanfilippo non è
colpa di nessuno perchè lui è umile e mi trova squadra ogni
anno.
Se siete De Tisi "...dove
si va a mangiare"
Se siete Marco Mazza "Saluti
da..."
Se siete Claudio Vignati prendete
per il culo Paolo Fassina
Se siete Luigi Porta vi prendono
per il culo gli altri
Se siete Ezio Parisato non
allenate e vedete solo partite di Trash per cui perdete sempre
Se siete Paolo Zandalini non
importa tanto voi non giocate per vincere ma per insegnare e poi siete
il vice, ma quando andate a case e picchiate il primo bimbo che vi passa
vicino.
Se siete Gianni non gioca
mai nessuno e poi non allenate squadre di Basket (per fortuna)
Se siete Ambros "...Giunco
non ti concentri, e poi con te non ci gioco, e non gioco con nessuno di
voi"
Se siete Polipino (Pino Poli)
"...due deficenti, due veri deficienti..."
Se siete il Kurta "...eppure
l'avevo preparata così bene, Zanda è colpa tua"
Se siete Paolo Gavazzi non
vi ricordate l'ultima volta che siete stati in panchina
Se siete Antonio De Bellis
lo sapete da soli
Se siete il Paraguay "...dove
diavolo siete"
Il terzo requisito è
apparentemente il più ovvio, ma come tutte le cose ovvie è
anche il più complesso da analizzare. Dovete essere Perversamente
Imbecilli. Dovete esserlo dentro, nell'intimo, tanto da...
Esempio: Una ragazza moooolto
carina vi chiede di uscire a bere qualcosa con lei e voi gli rispondete:
"No stasera devo andare a vedere una partita di pallacanestro, magari un
altro giorno". Giuro è successo veramente nel Gennaio del 1987,
la partita era Villasanta - Usmate Juniores Femminile, all'epoca non avevo
nessun interesse affettivo con nessuna giocatrice delle due squadre, e
nulla dico nulla mi attirava più della ragazza in questione. Ovviamente
quela ragazza non l'ho mai più rivista. Come definireste un comportamento
del genere: IMBECILLE!
Altro esempio: conoscete una
ragazza polacca in treno al ritorno da una gita all'estero. Passate uno
stupendo viaggio, vi giurate di rivedervi successivamente, vi dimenticate
di scambiarvi gli indirizzi e/o i numeri di telefono, passate mezza giornata
in stazione centrale il giorno dopo perchè lei vi ha detto che forse
all'indomani sarebbe partita per Bologna. IMBECILLE tenero ma sempre
IMBECILLE!
Nei prossimi capitoli troverete
altre decine di imbecillità del genere, ma non dovete farvi trarre
in inganno. Non siete di fronte ad un gruppo di scemi. La loro è
una scelta di vita, il privilegiare il futile all'utile, l'uovo oggi alla
gallina domani, l'insensato al sensato. Siamo oltre 'La sindrome di Peter
Pan', qui siamo alla Sindrome di Cicciobombo Cannoniere con tre buchi nel
sedere e due buchi nella panza, Cicciobombo Sancho Panza.
Un noto neuropsichiatra infantile,
di cui non posso fare il nome perchè non me lo ricordo, dopo avere
vissuto una nostra partita di Malefix, ed ho scritto vissuto perchè
ad una nostra partita di Malefix non si partecipava ma si viveva, mentre
Barbieri mangiava Mannis ed era a sua volta mangiato da Ciccio che gli
tirava addosso il birillo scatenando una rissa verbale di proporzioni bibliche,
ammise che i dodici bambini con gravissime turbe che stava seguendo gli
parevano assolutamente nella norma rispetto a noi, e subito dopo, parlando
con Winner(Giorgio), confidava che avrebbe volentieri sposato una gemella
siamese perchè così avrebbe potuto vivere la sua schizzofrenia
senza conflitti tra le sue due personalità antagoniste.
La perversione della nostra
imbecillità sta nel fatto che saremmo assolutamente normali se avessino
5 anni, forse un po' capricciosi ma come qualsiasi figlio unico, ma avendo,
i più, superato i 40 anni. sembriamo, ovviamente, degli imbecilli.
E la cosa ilare, a noi e un
po' meno per gli altri, è che ne siamo assolutamente fieri.