Faccio un salto al Parco 2003
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La mia promettente carriera di spettatrice professionista prosegue indisturbata verso fasti mai sognati. Ho una bici nuova perchè quella vecchia me l'hanno rubata, ho 34 anni e ho l'autan: sono felice! Posso pedalare come una ragazza indubbiamente agé che apparentemente fa un giro nel verde e invece no, non vado in giro senza meta con in tasca un giornaletto come potrebbe sembrare, sto facendo un salto al parco, io ho un posto dove andare. 
Ho trovato il campo in condizioni surreali, c'erano facce antiche con uno sguardo incredulo come la mia e facce nuove di ragazzi che davanti alla data di nascita hanno l'otto!!! (non è incredibile?) C'era Palasciano, c'era Sergio Lottaroli stralunato e contento con la moglie e la bambina, e Bologna che mi fa "Io mi sono sposato e ho due cani". Questa scena mi ha inspiegabilmente  tranquillizzato perchè ammetto che avevo paura la prima volta che sono tornata lì di giorno (2 settimane fa siamo andati in un pò di malati di mente per un primo 1 vs 1 in notturna tanto per vedere se era vero che c'erano i canestri) perchè credevo che mi sarei sentita come anni fa, una ragazza che andava lì nella sua routine di allora e invece no, ho provato contentezza e familiarità allo stesso tempo ma nessuna nostalgia e quindi mi sono divertita. 
Sono passati un sacco di anni per tutti, tanti sono sposati con i bimbi e la vita è cambiata, si lavora, ci si sbatte a destra e a manca, e allora? E allora odio questo discorso perchè è un occasione per tutti poter di nuovo fare un salto al parco, la vita di tutti è più complicata, tanti hanno smesso di giocare ma non credo che importi,  l'importante forse è fare di nuovo un tiro all'aria aperta. Ho letto l'articolo sul giornale, ho letto che c'è un torneo, mi sono imbarazzata per il giornalista nel cogliere un taglio epico forse fuori posto, perchè credo che quando si spegneranno i riflettori dall'evento in se con tanto di stars (e meno male così magari si sentiranno in dovere in un eventuale futuro di preservare il campetto da ruspe minacciose), resterà il campo e chi vorrà andarci. E quindi non importerà più chi ci ha giocato in passato e chi si prende i meriti. Per il momento la retina e le righe fatte con il nastro sono opera di chi le ha improvvisate per giocare, ed è già molto.
ACCORRETE NUMEROSI AL CAMPETTO!!!! ANCHE SE NON C'E' UNA SPIEGAZIONE NE USCIRETE MIGLIORI.

Eliana