Bologna, 14 giugno 2002 (4) |
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Bologna,
14 giugno 2002, ore 15.45 di un pomeriggio afoso e sonnolento, cazzeggio
al computer e svogliatamente digito su altavista le magiche parole: “federico
buffa” alla ricerca di qualche commento sulle finali NBA. Il primo risultato
della ricerca mi rimanda ad un sito: www.imbecilli.it. Mi chiedo cosa abbia
a che spartire il buon Buffa con gli imbecilli ma, curioso per natura apro
la pagina e vengo immediatamente rapito dal titolo: La vera storia del
parco. Un tonfo al cuore. Basket + parco: non sarà mica il mitico
Sempione? In un secondo clicco sul titolo e come per magia intravedo sullo
sfondo una foto ingiallita con in primo piano il signor Gino con l’immancabile
bici. Un sogno. Quello di fianco, poi, dovrebbe essere uno dei Fassina
(non ho mai capito chi fosse l’uno o l’altro fratello se non nei
rari momenti in cui uno aveva la barba e l’altro no). Ctrl+P…e in un attimo sono qui che leggo voracemente le storie del Parco di Paolo Fassina (quello della foto o l’altro?) di Eliana e di Robino. Milioni di flashback illuminano il mio povero cervello: Cavallo, Mondo, Milan, Larry, i modelli, Gibi, Ghibellini (il Larry Bird della Comasina – chissà se ha ancora quella maglia verde-bianca?) Ortensio, Mozambo (credo fosse lui il mulatto dei ricordi di Eliana) e mille altri, ma su tutti Virgilio, la più devastante macchina da canestri che ricordo di aver mai incontrato nella mia vita. Si presentava quasi sempre in tarda serata, vestito normalmente, con ai piedi delle pseudo Timberland da barca per dar vita al suo personalissimo show: penetrazione al centro dell’area, arresto, centinaia di finte fino ad abboccamento del difensore e sospensione mozzafiato, cadendo all’indietro, nell’esatto secondo in cui il difensore ricadeva a terra. Fantastico! Ho appena finito di leggere le pagine di ricordi e, con un groppo alla gola, chiamo il mio compagno di Parco, Bellman. Gli chiedo se è a conoscenza della morte del signor Gino e del fatto che hanno raso al suolo il campo? Mi risponde che lo sa già e che anche lui, al tempo in cui ne è venuto a conoscenza, ha provato un sincero sentimento di tristezza misto rabbia. Salutandomi mi lascia ricordandomi quanto erano belli i tempi in cui l’unica preoccupazione era quella di arrivare al Parco presto e di fare una squadra forte!!! Saluti affettuosi. Fabio Renzi P.S. per Eliana. Salutami Mattia. |